Cassa di Colmata

Nell’ambito del “Progetto Integrato Fusina” un ruolo di primo piano è svolto dalla “Cassa di Colmata A”; si tratta di una porzione paludosa appartenente ai comuni di Venezia e Mira a sud di Fusina, già utilizzata nel corso degli anni sessanta come sito di allocazione dei materiali provenienti dalle attività di dragaggio lagunare ed oggi destinata alla fitodepurazione.

La fitodepurazione si basa su delicati equilibri naturali: l’acqua inquinata, contaminata da sostanze disciolte e sospese viene convogliata in un’area estesa di acqua bassa e vegetazione affiorante.

La lenta circolazione del flusso permette la sedimentazione dei solidi sospesi che vengono intrappolati dai detriti organici e vegetali sommersi. Le sostanze inquinanti non solubili entrano a far parte dei cicli biologici e geochimici all’interno della colonna d’acqua e dei terreni superficiali del bacino.

La frazione di inquinanti disciolta nell’acqua viene invece trattenuta dalla popolazione vegetale e microbica dell’ambiente di bacino. In tal modo gli elementi inquinanti presenti nelle acque collettate in “Cassa di Colmata A” entrano a far parte dei cicli minerali dell’ecosistema stesso della Cassa.

La fitodepurazione rappresenta, ad oggi, un metodo di trattamento dei reflui a basso costo e consumo ridotto. Un tecnica di filtrazione ecosostenibile basantesi principalmente sullo sfruttamento di fonti energetiche naturali e su processi di trattamento biologico.

Dal punto di vista morfologico la “Cassa di Colmata A” si presenta come un’area limo - argillosa di circa 150 ha di estensione, dove si alternano delle sotto-aree aventi diverse peculiarità che la rendono suscettibile di diversa utilizzazione e fruizione:

• un’area umida di 100 ha destinata alla fitodepurazione caratterizzata da zone di bassa profondità (circa -0,3 metri) che si alternano a zone più profonde ed aree emerse;

• una zona di circa 20 ha che si sviluppa lungo il perimetro nord e nord - occidentale della Cassa di Colmata destinata ad area boschiva;

• una zona di circa 30 ha da destinare ad usi educativi e ricreativi.

Si viene così a creare un ambiente naturale diversificato, capace di offrire aree con svariate caratteristiche e finalità, utilizzabile non solo dalla collettività, ma anche fruibile dalla fauna stanziale e migratoria quale luogo di riparo e riproduzione.

L’utilizzo già consolidato in tutto il mondo di siffatta tipologia di trattamento delle acque, dimostra come la “Cassa di Colmata A” sia destinata a diventare un’area sfruttabile dal pubblico per lo studio della natura a livello amatoriale e scientifico (ad es. birdwatching) o per fini ricreativi (si pensi alle escursioni a piedi od in bicicletta).

La notevole frequentazione dei parchi fito-biodepurativi è la prova tangibile che, al di là della loro valenza disinquinante, sono molto apprezzati e possono diventare delle oasi naturalistiche ed un’importante attrattiva per le famiglie. Con questo importante progetto la nostra Società persegue il proprio obiettivo di riqualificazione del territorio lagunare per mezzo del trattamento dei reflui inquinati e la creazione di oasi naturalistiche.